I
Frantoi italiani presentano problematiche comuni per lo smaltimento del refluo
oleario. Tra i reflui dell’industria agroalimentare, le acque reflue dei frantoi
sono quelle a più alto tasso inquinante a causa della loro acidità, presenza di
composti fenolici, sostanze in sospensione, e soprattutto un elevato carico
organico. Queste caratteristiche negative per l’aspetto ambientale sono
amplificate da due altri elementi: dalla stagionalità della lavorazione delle
olive che si concentra da novembre a marzo, e quindi dalla forte concentrazione
del potenziale inquinate in un ristretto periodo dell’anno, e dalle piccole
dimensioni degli oleifici, che non garantiscono quella economicità di gestione
nella fase di trasformazione e quindi di smaltimento. Queste caratteristiche
sono state la causa del divieto di scarico diretto di tale refluo nelle acque
superficiali, tradizionale pratica del passato.
Con
questo progetto è quindi possibile proporre un’innovativa piattaforma
consortile di fertirrigazione confinata e controllata che rientri in una
visione integrata della filiera SCARTO –LEGNO –ENERGIA, che puntando alla
produzione di biocombustibile risolva il problema dello smaltimento di un
refluo considerato dal legislatore un rifiuto speciale e insieme a ciò produca
vantaggio.
schema del processo generale |
L’impianto di fertirrigazione confinata e controllata, si basa sul processo di fitodepurazione che utilizza essenze vegetali per decontaminare suoli, grazie alla capacità naturale delle piante di assorbire, degradare e accumulare molecole presenti nell’ambiente in cui vivono.
Quanto sopra descritto rappresenta una valida alternativa alle principali tecniche di smaltimento del refluo oleario, molte delle quali presentano evidenti limiti di natura tecnica, economica ed autorizzativa.
Risultato?
Tutte le acque di vegetazione (AV) prodotte durante la campagna di molitura vengono inviate all'impianto di fitodepurazione che nel corso della primavera-estate seguente, evapotraspirerà integralmente il refluo presentandosi vuoto in autunno per la nuova campagna. NESSUNO SCARICO dunque.
Il risultato evidente sarà la crescita dei pioppi da biomassa piantumati sull'impianto che con cadenza triennale o quinquennale produrranno un valore economico dato dalla vendita del materiale legnoso.
sezione dell'impianto |
impianto realizzato piantumato con pioppi |
La soluzione impiantistica è protetta da brevetto conseguito da ISRIM tramite il percorso LIFE OLEICO.
Per informazioni non esitate a contattarmi maurolajo@artecambiente.it
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