venerdì 31 agosto 2012

SOSTENIBILITA' e SVILUPPO SOSTENIBILE l'unica scelta WIN-WIN

Sostenibilità può essere contemporaneamente un'idea, uno stile di vita, un modo di produrre. Per alcune persone è poco più che una vacua parola in voga





Lo sviluppo sostenibile è un processo finalizzato al raggiungimento di obiettivi di miglioramento ambientale, economico, sociale ed istituzionale, sia a livello locale che globale. Tale processo lega quindi, in un rapporto di interdipendenza, la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali alla dimensione economica, sociale ed istituzionale, al fine di soddisfare i bisogni delle attuali generazioni, evitando di compromettere la capacità delle future di soddisfare i propri.
In questo senso la sostenibilità dello sviluppo è incompatibile in primo luogo con il degrado del patrimonio e delle risorse naturali (che di fatto sono esauribili) ma anche con la violazione della dignità e della libertà umana, con la povertà ed il declino economico, con il mancato riconoscimento dei diritti e delle pari opportunità.

E' quindi sostenibile quel comportamento che, tenendo conto delle matrici fondamentali della nostra vita moderna ossia la dimensione Sociale, la dimensione Ambientale e la dimensione Economica (ogniuna di queste si può coniugare in un "ismo" che potrebbe produrre solamente squilibrio), e passando quindi per le coniugazioni più pratiche (vivibile, realizzabile, equo), arriva alla massima condivisione, al massimo rispetto a quella linea di minor resistenza e massima penetrazione che è soddisfacimento di tutte le componenti.



E' l'unico processo quindi REALMENTE WIN-WIN ossia VINCERE-VINCERE.
Vinco io e Vinci anche tu.
Nessun sconfitto, nessun perdente, nessun arrabbiato, nessun recriminante, nessuna lotta, nessuna prevaricazione!
Cercare il modo di vivere in modo sostenibile non è quindi UNA opportunità, ma è L'UNICA OPPORTUNITA' che abbiamo non solo per il futuro di chi verrà dopo di noi, ma assolutamente per il nostro presente.

giovedì 30 agosto 2012

Acqua: iniziato il 26 agosto la World Water Week

L’evento organizzato dallo Stockholm International Water Institute (SIWI) ha voluto concentrare l’edizione di quest’anno sulla riduzione degli scarti alimentari


(Rinnovabili.it) – Un nesso imprescindibile quello tra acqua, energia e cibo, che oggi più che mai deve essere sostenibile. È questo l’appello con cui si è aperta ieri nella capitale svedese la Settimana Mondiale dell’Acqua, un evento al quale ogni anno prendono parte i leader di tutto il mondo e che quest’anno ha deciso di dedicarsi alla sicurezza idrica e alimentare. Per il Direttore Esecutivo dello Stockholm International Water Institute, l’ente che ha organizzato l’evento, Torgny Holmgren, più di un quarto di tutta l’acqua utilizzata in tutto il mondo viene impiegata per produrre un miliardo di tonnellate di cibo che nessuno mangia; per questo, ridurre lo spreco di cibo è, a suo avviso, la via più intelligente e più immediata per ridurre la pressione sulle risorse idriche e sul territorio. Alla cerimonia di apertura, infatti, i leader partecipanti a chiesto all’unanimità un aumento sostanziale degli investimenti del settore pubblico e privato non solo per ridurre gli sprechi di cibo, ma anche per migliorare l’efficienza idrica in agricoltura e ridurre i rifiuti dei consumatori.
Anche per il Commissario europeo all’Ambiente, Janez Potočnik, risulta essenziale lo sviluppo di politiche integrate sostenibili che portino a scelte coerenti e responsabili nei settori idrico, energetico e alimentare. «La disponibilità d’acqua in tutto il mondo non può essere data per scontata» ha dichiarato Potočnik, ricordando la siccità che quest’estate ha colpito varie zone del mondo, soprattutto negli Stati Uniti, ma anche in buona parte dell’Europa Meridionale e Orientale. E a questo proposito ha tenuto a precisare che entro la fine dell’anno la Commissione pubblicherà un documento strategico che mirerà a salvaguardare le risorse idriche europee.

"L' acqua sprecata" il documentario a stoccolma

lunedì 27 agosto 2012

Siccita': ministro Catania, impariamo a gestire meglio l'acqua

..bisogna che tutto il Governo nei prossimi mesi e anche nei prossimi anni si faccia carico di una strategia piu' complessiva per l'acqua..

 
(AGI) - Roma, 23 ago. - Il problema della siccita' in Italia si risolve anche attraverso comportamenti responsabili da parte dei cittadini. Ne e' convinto il ministro per le Politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania, che intervenuto a 'Prima di Tutto' Radio1Rai ha spiegato: "Il tema dell'acqua diventera' uno dei temi fondamentali dei prossimi anni, in Italia dobbiamo imparare a gestire meglio l'acqua, in modo piu' razionale, piu' confacente a tutte le necessita', di tipo civile, industriale, agricolo: e' un bene prezioso non lo possiamo disperderlo".
  Per Catania "dobbiamo partire dalla considerazione che sullo sfondo c'e' un cambiamento climatico importante che interessa il pianeta; in Italia registriamo da alcuni anni periodi lunghi siccitosi e in generale a un andamento piu' irregolare delle stagioni" e per questo "bisogna attrezzarsi con strategie di lungo periodo". E sui programmi a lungo termine da mettere in campo per superare questa situazione spiega: "Abbiamo lavorato molto sul tema del consumo del suolo per evitare che vengano sottratti nuovi terreni agricoli alla destinazione attuale. Sul tema dell'acqua e' un tema piu' complesso e' un lavoro interdisciplinare, non e' un lavoro che puo' fare solo il ministero dell'Agricoltura. E' un'attivita' che deve coinvolgere anche ministero dello Sviluppo Economico e in generale tutto il Governo. Io porro' questo tema nelle prossime settimane - ha assicurato - intanto cerchero' di mettere a punto con le regioni delle misure piu' specifiche nell'ambito dei programmi comunitari per lo sviluppo rurale, dobbiamo metterle a punto nel modo migliore e lavorero' con gli assessori su questo e in piu' bisogna che tutto il Governo nei prossimi mesi e anche nei prossimi anni si faccia carico di una strategia piu' complessiva per l'acqua". (AGI) .

mercoledì 22 agosto 2012

Gara fondazione Bill Gates reinventa wc per Paesi poveri...e non solo

Il cofondatore di Microsoft vuole inventare le toilette del futuro: il progetto potrebbe coinvolgere 7 miliardi di persone sulla Terra

 
Secondo le Nazioni unite, le malattie dovute a scarse condizioni sanitarie causano circa il 50% dei ricoveri ospedalieri nei Paesi in via di sviluppo, mentre circa 1,5 milioni di bambini muoiono ogni anno per dissenteria.

Seattle (Washington, Usa), 15 ago. (LaPresse/AP) - Un wc usa l'energia a microonde per trasformare gli escrementi in elettricità, uno riusa l'urina per lo sciacquone, un altro ancora trasforma le feci in carbone. Gli inusuali gabinetti sono stati presentati alla Bill & Melinda Gates foundation competition, gara ideata dal fondatore di Microsoft e dalla moglie per ideare wc adatti ai 2,5 miliardi di persone che nel mondo non hanno accesso a sistemi sanitari moderni. Alla competizione hanno partecipato scienziati provenienti da tutto il globo. La fondazione ha annunciato che alcuni progetti saranno finanziati, in modo che possano uscire dai laboratori e trovare applicazioni reali.
"Non avremmo potuto essere più felici della risposta ottenuta", ha detto Bill Gates. Perché un progetto superi le selezioni iniziali, il gabinetto deve funzionare senza acqua corrente, elettricità o sistema settico, non deve scaricare sostanze inquinanti e preferibilmente deve creare energia o altre risorse. Infine, la toilette deve funzionare con un costo massimo di 5 centesimi al giorno. Molti wc in gara riciclano le deiezioni umane in altre sostanze utili, come mangimi per gli animali, acqua per irrigare o semplicemente energia o acqua per far funzionare i loro stessi sistemi interni. La fondazione si aspetta di testare i primi prototipi entro i prossimi tre anni.
Alcuni di questi gabinetti innovativi, come il progetto vincitore del California institute of technology (Caltech), usano chimica e ingegneria per trasformare completamente feci e urine. Bill Gates spiega che i risultati che si otterranno con la gara potrebbero portare a benefici non solo per i Paesi poveri. "Se faremo le cose per bene - ha infatti sottolineato - c'è la possibilità che alcuni di questi progetti possano creare soluzioni utili anche per nazioni ricche o con redditi medi".
http://it.notizie.yahoo.com/foto/gara-fondazione-bill-gates-reinventa-wc-per-paesi-foto-141730872.html

Secondo il capo della nota azienda informatica, è fondamentale “continuare a collaborare e favorire nuovi investimenti in questo settore” poiché “molti dei progetti qui presentati contribuiranno a trasformare la nostra dipendenza dai tradizionali servizi igienici”




mercoledì 15 agosto 2012

Mare inquinato, allarme da Nord a Sud: Calabria, Liguria e Campania le peggiori.

Roma, 14 ago. (Adnkronos) - E' allarme per l'inquinamento marino di origine fecale, dal Nord al Sud dell'Italia, causato dalle carenze depurative dei comuni. Dopo due mesi di campionamenti e analisi, si conclude 'Goletta verde 2012', la campagna di Legambiente che fa il punto sullo stato di salute dei nostri mari. E i risultati non sono buoni, visto che su 205 analisi microbiologiche effettuate, ben 120 campioni sono risultati fuori legge, uno ogni 62 km di costa, e sono 100 i prelievi risultati fortemente inquinati, cioè con concentrazioni di batteri di origine fecale pari ad almeno il doppio dei limiti di legge.
Non è un caso, che l'86% dei prelievi inquinati sono risultati essere quelli alle foci di fiumi, torrenti e canali, i nemici numero uno dei nostri mari perché è qui che i comuni, soprattutto dell'entroterra, sversano gli scarichi non depurati. Detta così, verrebbe voglia di rinunciare al rituale estivo del bagno in mare, ma per fortuna l'Italia ha ancora delle regioni virtuose dove tuffarsi non nasconde inside.
Promosse a pieni voti Sardegna e Toscana, rispettivamente con un campione inquinato ogni 433 km e 200 km di costa, e l'Emilia Romagna, anche se in quest'ultimo caso i dati potrebbero essere falsati dai numerosi fiumi in secca. Anche il Veneto gode di buona salute, con un solo campione risultato fortemente inquinato in tutti i suoi 159 km di costa.
Bocciate, invece, la Calabria, che si conferma il peggior mare in assoluto con 19 punti inquinati (uno ogni 38 km di costa); la Campania con con 14 punti inquinati (uno ogni 34 km di costa), e la Liguria che si piazza al secondo posto con 15 prelievi risultati essere oltre il limite di legge, uno ogni 23 km di costa.
Dato che non stupisce, quello ligure, visto che la regione ospita l'unico capoluogo di provincia, Imperia, a non avere un depuratore. Anche il Lazio non fa venire voglia di fare il bagno, e conferma la quarta posizione dello scorso anno con 13 punti inquinati su 15, uno ogni 28 km di costa.

venerdì 10 agosto 2012

10 buone ragioni per risparmiare acqua : ultime 4

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Risparmiare acqua è ridurre lo stress per gli ecosistemi acquatici e gli habitat: i due principali effetti del sovraconsumo sono l’estrazione d’acqua dalle fonti superficiali e sotterranee e l’inquinamento della stessa. Questi due fenomeni comportanto una serie di impatti negativi sulla flora e sulla fauna che vive negli ambienti acquatici o nelle loro vicinanze. Problemi come il deflusso minimo vitale, e la perdità di biodiversità sono alcune delle conseguenze di un uso delle risorse idriche irrazionale e insostenibile.
  

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Risparmiare acqua è garantirne la disponibilità nel futuro: anche l’acqua, infatti, segue le leggi della matematica! Meno acqua utilizzata oggi significa più acqua disponibile domani! Inquinare di meno oggi significa acqua più pulita domani! Riciclare di più e utilizzare l’acqua piovana significa doverne chiedere di meno all’acquedotto, e quindi ai fiumi e alle falde.


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Risparmiare l’acqua è limitare l’insorgere di conflitti futuri: se fosse possibile intraprendere con successo azioni di risparmio e di efficienza d’uso in tutti gli ambiti, civile, industriale, agricolo, ecc., i conflitti tra le diverse idroesigenze e le dispute per stabilire le priorità degli usi in casi di emergenza potrebbero essere facilmente minimizzati.
 

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Risparmiare acqua è migliorare la qualità della vita di tutti senza grandi sacrifici o difficili rinunce: sono le piccole azioni quotidiane che tutti compiamo che possono, sommandosi, rivelarsi dannose o, viceversa, efficaci per garantire un futuro con più acqua e di più buona qualità per tutti.


(liberamente tratto da http://www.abr.fvg.it/studi-e-ricerche/uso-sostenibile-della-risorsa-idrica)

martedì 7 agosto 2012

Acque reflue: Ue condanna l'Italia. Decine di Comuni fuori norma dopo 12 anni. Altri costi per i cittadini!!!

I Comuni con più di 15 mila abitanti devono trattare biologicamente i reflui urbani prima dello scarico


 MILANO - La Corte di giustizia dell'Unione europea ha stabilito che l'Italia ha violato le norme Ue sulla raccolta, trattamento e scarico delle acque reflue urbane non rispettando i tempi stabiliti per la loro applicazione. I giudici comunitari hanno quindi dato ragione alla Commissione europea che nel 2009 ha avviato una procedura d'infrazione contro l'Italia per il mancato rispetto delle norme Ue in molti Comuni italiani con una popolazione superiore ai 15 mila abitanti.
 
AL PIÙ PRESTO - La sentenza emessa dalla Corte ribadisce quindi l'obbligo per circa un centinaio di Comuni - tra questi Reggio Calabria, Trieste, Rapallo, Capri, Frascati, Porto Cesareo, Cefalù e Ragusa - di avviare le opere necessarie per mettersi in regola con la direttiva Ue. Iniziative che, osservano fonti comunitarie, dovranno essere realizzate «al più presto possibile»: altrimenti la Commissione potrà avviare una nuova procedura d'infrazione chiedendo stavolta allo Stato italiano, ultimo responsabile della corretta applicazione del diritto comunitario, di pagare delle multe.
 
INFRAZIONE - L'Unione europea, con la direttiva 271 del 1991, ha introdotto norme per proteggere l'ambiente dalle ripercussioni negative degli scarichi di acque reflue fissando in particolare al 31 dicembre 2000 il termine ultimo per dotare tutte gli agglomerati urbani con 15 mila o più abitanti di reti fognarie. Ma stabilendo anche che le acque reflue urbane fossero sottoposte, prima dello scarico, a trattamento biologico. Nel 2009 la Commissione aveva deciso di aprire una procedura d'infrazione contro l'Italia dopo aver constatato che decine di Comuni non si erano ancora adeguati. Nella sentenza pronunciata della Corte otto regioni (Calabria, Sicilia, Campania, Puglia, Abruzzo, Lazio, Friuli Venezia Giulia, Liguria) citate perché sul loro territorio si trovano città che non si sono ancora dotati di reti fognarie e impianti di trattamento adeguati sia alle normalì condizioni climatiche e sia ai carichi eccezionali derivanti da fattori stagionali, in primo luogo l'afflusso di turisti. (fonte: Ansa)

QUINDI MULTE PER L'ITALIA? NO, COSTI IN PIU' PER IL CITTADINO ITALIANO

www.corriere.it/acque-reflue-ue-condanna-italia

venerdì 3 agosto 2012

Allarme siccità - link della drammatica situazione italiana


Mi capita spesso, durante i corsi e seminari che tengo in giro per l'Italia di affrontare il tema della carenza idrica. La risposta è più o meno sempre la stessa: da noi l'acqua non manca.
A dirlo sono sia professionisti, che amministratori pubblici che semplici cittadini interessati a conoscere le tematiche relative al Water Management.
Ma se così è come mai in questi giorni i siti web rimandano continuamente questo allarme?
Forse che abbiamo la memoria corta e che basta che passi l'allarme che subito ce ne dimentichiamo, fino al prossimo e magari peggiore allarme????
Io sostengo che è opportuno prendersi cura oggi, adesso, di noi stessi, del pianeta e di questa risorsa preziosissima. NON POSSIAMO ATTENDERE.
Tutta questa condizione comporterà ovviamente costi, costi, costi e ancora costi. 
Alcuni interessanti link che parlano della drammatica situazione ITALIANA

caldo coldiretti stato di calamita per la siccita

allarme siccità anche in provincia di VARESE

AREZZO allarme siccità

PIACENZA allarme siccità

SARDEGNA E TOSCANA a rischio la produzione di miele a causa della siccità

o si sospendono le irrigazioni o si acquista carburante non agevolato

PADOVA emergenza siccità

VIDEO siccita fiumi e laghi prosciugati

Po in secca a meno 8,5 mt sotto il livello

CUNEO, gli alpeggi in stato di calamità


Dall'estero
USA metà raccolto compromesso