martedì 31 luglio 2012

10 buone ragioni per risparmiare acqua: terza parte


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Risparmiare acqua è ridurne l’inquinamento: se utilizziamo minori quantità d’acqua per le nostre attività quotidiane, possiamo ridurne la possibilità di inquinamento con detersivi, sostanze tossiche, oli, rifiuti ed altri contaminanti. Usando solo l’acqua necessaria, è possibile salvaguardare notevoli portate d’acqua potabile e pregiata.
 


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Risparmiare acqua è ridurre lo stress sulle fonti di approvvigionamento: ogni giorno, a causa degli eccessivi prelievi, lo stato delle sorgenti e dei pozzi da cui si estrae l’acqua potabile tende a peggiorare. La riduzione dell’acqua all’origine infatti comporta un progressivo depauperamento delle falde, che si possono ricaricare a velocità molto inferiori rispetto all’estrazione, e degli ecosistemi associati ai corsi d’acqua di prelievo.
(liberamente tratto da http://www.abr.fvg.it/studi-e-ricerche/uso-sostenibile-della-risorsa-idrica) 

mercoledì 25 luglio 2012

Dall'acqua venemmo e....

Noi siamo responsabili sia delle nostre azioni dirette che mettono a rischio questa risorsa sia quando la sprechiamo che quando la inquiniamo.
Ma dobbiamo sentirci responsabili anche di tutte quelle azioni indirette che hanno la stessa ricaduta.
Acquistare alcuni prodotti (ad esempio alimentari) piuttosto che altri, implica favorire un certo tipo di agricoltura ed industria attenta a questa risorsa oppure no.
Ad esempio la produzione di un kg di carne bovina necessita di 15.500 lt di acqua perchè tutta la filiera dell'allevamento possa funzionare, mentre un kg di patate necessita di 350 lt di acqua per la sua produzione.
Anche scegliere una dieta piuttosto che un'altra implica tenere conto di questa risorsa oppure no.

martedì 24 luglio 2012

10 buone ragioni per risparmiare acqua: seconda parte

 
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Risparmiare acqua consente di adattarsi meglio e con meno sacrifici agli impatti di eventuali emergenze, turnazioni o sospensioni del servizio: se consapevoli dell’importanza del risparmio e della conservazione, non solo le emergenze risulteranno meno frequenti e più gestibili, ma anche la carenza d’acqua sarà vissuta con minori disagi.
Il disagio dato dalla carenza, sarà certamente ridotto al minimo se saremo preparati a gestirlo.



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Risparmiare acqua fa sì che i costi di gestione degli impianti di depurazione delle nostre acque reflue siano ridotti: minore è infatti la quantità d’acqua che utilizziamo tutti i giorni, e minori saranno le portate convogliate agli impianti di trattamento. Risparmiando l’acqua sarà inoltre possibile evitare che le acque che sprechiamo, poco o per nulla inquinate, debbano mescolarsi a quelle molto inquinate e subire i medesimi trattamenti depurativi.
 
(liberamente tratto da http://www.abr.fvg.it/studi-e-ricerche/uso-sostenibile-della-risorsa-idrica)

lunedì 23 luglio 2012

10 buone ragioni per risparmiare acqua: la prima coppia

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Risparmiare acqua è risparmiare denaro: anche se il costo dell’acqua in Italia è basso,
rispetto agli altri paesi europei, mediamente pari a circa 0.50 €/m3, risparmiando ogni giorno
una percentuale d’acqua compresa tra il 10 e il 40 % è possibile ottenere un risparmio in
termini di costo sulle bollette. Considerando poi che il costo dell'acqua aumenta di ogni anno
 (già 6% in più da gennaio 2012), facilmente si possono fare valutazioni economiche più
che convenienti.


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Risparmiare acqua è risparmiare energia: esiste una vera e propria disciplina,
nota come “watergy” che analizza le relazioni tra consumi idrici ed energetici.
Molti di noi lo ignorano, ma il consumo energetico per l’estrazione, l’adduzione,
la distribuzione, il collettamento e il trattamento delle acque è rilevante, e, soprattutto,
non indispensabile, sulla base del fatto che molta dell’acqua erogata non viene
effettivamente utilizzata o viene sprecata (si calcolano valori intorno al 30% e più!!!!
con punte oltre il 50% per l'acquedotto pugliese.
Cifre che equivalgono a circa 260 milioni di euro all'anno buttati via).

(liberamente tratto da http://www.abr.fvg.it/studi-e-ricerche/uso-sostenibile-della-risorsa-idrica)

domenica 22 luglio 2012

Il risparmio idrico


La gestione sostenibile delle risorse idriche implica l’adozione di misure di controllo e riduzione dei consumi, e di buone pratiche comportamentali.

L’acqua dolce rappresenta soltanto il 3% di tutte le risorse idriche del nostro pianeta (mari, laghi, fiumi, ghiacciai, falde sotterranee), e solo una minima percentuale di questa è direttamente utilizzabile dall’uomo.
Con un paragone vicino alla nostra esperienza possiamo dire che se tutta l'acqua potabile fosse rappresentata dalla quantità di acqua contenuta in una vasca da bagno, quella realmente utilizzabile dall'uomo sarebbe rappresentata solamente dalla quantità contenuta in mezzo bicchiere.

Fattori quali la crescita demografica, i cambiamenti negli stili di vita, le modifiche del clima, hanno portato e continuano a portare ad un rapido quanto intenso aumento dei consumi.

La quantità d’acqua disponibile per ognuno di noi sta diminuendo di anno in anno. Se a ciò si aggiungono gli effetti del degrado, degli sprechi e dell’inquinamento, la situazione si fa ancora più grave.
L’Italia è uno dei Paesi in cui si registrano i più alti valori di prelievi idrici annui pro-capite.
Una percentuale consistente di tali prelievi deriva dalle acque sotterranee, che costituiscono le fonti di maggiore pregio.
La quantità d’acqua impiegata a scopi civili è comunque limitata (15%), se paragonata ai consumi registrati nei settori agricolo (65%), industriale (20%).
Non avendo consapevolezza della preziosità della risorsa e della sua delicata condizione, un po' come accadeva negli anni 50 per il petrolio, si tende a pensare a processi produttivi come se l'acqua fosse una variabile indipendente e sempre presente. Soprattutto a costi così bassi, da essere decisamente ininfluenti.

Il settore civile costituisce però il contesto in cui le pratiche di risparmio e di comportamento sostenibile sono più facili da attuare e più suscettibili di successo, sia in termini di riduzione effettiva dei consumi, sia in quanto contribuiscono a sensibilizzare e coinvolgere tutte le persone al problema dell’acqua.
 
Con piccole azioni quotidiane, che non richiedono né specifiche competenze tecniche, né oneri economici, è possibile conseguire un significativo risparmio idrico, e diffondere una nuova, più consapevole e sostenibile cultura dell’acqua.
(liberamente tratto da http://www.abr.fvg.it/studi-e-ricerche/uso-sostenibile-della-risorsa-idrica)

sabato 21 luglio 2012

Gestione sostenibile dell'acqua: ma che significa?


L’acqua, si è scoperto da non molti anni essere una risorsa limitata e vulnerabile.
Condizioni naturali, attività umane legate soprattutto ai comparti produttivi industriale ed agricolo, nonchè i comportamenti insostenibili costituiscono la base dei problemi di scarsità idrica e inadeguatezza dei servizi in tutto il mondo.
L’importanza delle tematiche inerenti la gestione sostenibile delle acque è ormai riconosciuta da tutte le principali istituzioni internazionali, dall'Unione Europea, dai governi nazionali e dalle organizzazioni non governative.
Il problema dell’acqua è una realtà in vaste regioni del mondo; molti  paesi sono oggi costretti ad affrontare fenomeni quali la scarsità idrica, la desertificazione, le sempre più frequenti alluvioni (queste ormai di casa anche in Italia), i problemi di inquinamento, la gestione degli scarichi e la protezione ambientale.
Sempre più evidente è l’urgenza di un radicale cambiamento delle politiche di sviluppo, orientato ai principi della sostenibilità, per preservare la risorsa e renderla disponibile nel futuro.
Gli strumenti per conseguire questo fondamentale obiettivo di sviluppo possono ricondursi a:
  • attività di regolamentazione,
  • sperimentazione,
  • ricerca,
  • campagne di sensibilizzazione.
I campi di intervento sono molteplici, e comprendono 
  1. il risparmio idrico (ciò che non viene usato non viene sprecato, perchè più l'acqua diventa rara e più diventa cara),
  2. la raccolta delle acque piovane per il riutilizzo nel comparto edile, agricolo e industriale,
  3. la raccolta delle acque piovane per la ricarica delle falde, 
  4. il recupero delle funzioni idrologiche in ambito urbano, al fine di evitare i problemi di allagamenti e alluvioni, e favorire l’infiltrazione dell’acqua nel terreno
  5. la depurazione ed il riciclo delle acque nere e delle acque grigie, le acque cioè provenienti dagli usi domestici, secondo i necessari requisiti di sanità e sicurezza. In questa azione i sistemi di fitodepurazione rappresentano un elemento centrale.
  6. il riutilizzo dei nutrienti naturali derivati dall'attività umana biologica, ristabilendo il naturale ciclo dell'azoto riducendo così costi di produzione di azoto di sintesi per l'agricoltura e costi di depurazione dell'azoto biologico.
La gestione sostenibile dell’acqua rappresenta oggi un obiettivo ambizioso ed assolutamente necessario. Una priorità che non può essere rimandata oltre, perché il futuro è indissolubilmente legato a questo prezioso e sempre più minacciato bene.
(liberamente tratto da http://www.abr.fvg.it/studi-e-ricerche/uso-sostenibile-della-risorsa-idrica)